Gioie e dolori di una famiglia perbene

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  1. Nike8437
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    Quella che vi sto per raccontare è la storia della mia vita, dall'infanzia a casa dei mie genitori fino ad ora, l'età adulta.
    La maggior parte di voi obbietterà: e cosa c'è di speciale? Tutti noi abbiamo una storia personale alle spalle.
    Certo, è vero...tutti abbiamo una storia che ci porta ad essere ciò che diventeremo da adulti. E probabilmente per alcuni di voi la mia storia non sarà altro che una banale rivisitazione di un'infanzia piuttosto infelice, costellata da poche gioie.
    Comunque, io ve la voglio raccontare e voi siete liberi di leggerla oppure no...a voi la scelta!

    Cominciamo con il presentarvi la mia famiglia.

    Mio padre, Steve Coppola. Uomo ambizioso, proveniente da una famiglia agiata (ma non ricca), socio di uno studio di avvocatura (unica cosa per la quale è sempre andato a genio a mio nonno...almeno da quello che so).

    Mia madre, Susan Coppola. Donna ambiziosa, proveniente da una famiglia molto ricca (seppur non nobile) dell'alta società di Hidden Springs. Si innamorò di mio padre a 18 anni, ma aspettarono un po' prima del matrimonio. I miei nonni approvarono la loro unione solo per il buon posto di lavoro di papà, che avrebbe permesso a mamma e ai loro futuri figli di vivere come si conveniva alle persone di tale rango.
    E ora arriviamo a noi...so che alcuni nomi sembrano strani, ma i miei volevano che tutta la famiglia avesse la S come iniziale del nome (non ci metterei la mano sul fuoco, ma credo che mamma abbia sposato papà soprattutto perché il suo nome inizia per S).

    La mia sorella maggiore, Shanty. Che dirvi di lei. E' ambiziosa (lo so, sembra una caratteristica di famiglia, ma fidatevi: io non lo sono!) e decisa a seguire in tutto e per tutto l'esempio di mamma di sposare un uomo facoltoso (meglio ancora se ricco) e non fare nulla dalla mattina alla sera.
     photo Screenshot-11_zps3ddee5ab.jpg
    L'altra mia sorella Sharon, di due anni più piccola di Shanty. Anche lei è ambiziosa e decisa a sposarsi solo se il suo futuro marito potrà permetterle di vivere nel lusso a cui è abituata. E' meno cinica di Shanty, ma alla fine sono entrambe identiche alla mamma.

    E terminiamo con Sheila

    e me, Sherazade. Ebbene si, lo ammetto. Ho il nome più assurdo di tutta la famiglia. Comunque, io e Sheila, anche se gemelle, abbiamo dei caratteri diversi ma compatibili. Lei è più riservata, docile e soprattutto non potrebbe mai sposarsi per puro senso degli affari. Io sono più cocciuta, spigliata e ribelle. Per me l'amore è tutto, dei soldi sinceramente me ne frego.
    Ora, vedete qualche anomalia in famiglia? No? Strano. Eppure, quando vi ho descritto appositamente i caratteri dei componenti della famiglia pensavo che ci sareste arrivati. Ok, allora vi svelo come mai le mie sorelle maggiori sono identiche ai miei per carattere e desideri mentre io e Sheila no.

    Quando è nata Shanty, mamma (che ovviamente non si sarebbe mai occupata delle sue figlie...non è un compito da signora) assunse questa donna, Vanessa Radcliffe. Le sue mansioni erano di insegnare a Shanty (e ovviamente poi anche a noi altre) tutto ciò che era necessario per il primo sviluppo: camminare, parlare, non fare la pipì nel pannolino, suonare lo xilofono ed iniziare a sviluppare la nostra intelligenza. Con Shanty e Sharon, Vanessa faticò parecchio ad instillare in loro anche quell'amore innato per tutto: la passione per la musica, per la lettura, per gli esseri umani...Stando a quanto Vanessa mi raccontò un giorno, Shanty e Sharon erano più cocciute di un asino fin da bambine, e capricciose come pochi al mondo. Se, per caso, Vanessa tentava di far loro capire che ciò che stavano facendo era sbagliato, loro subito iniziavano ad urlare a squarciagola fino a quando mamma non andava a vedere cosa stava succedendo e finiva per rimproverare la povera donna.
    Quando mamma diede alla luce me e Sheila, decise improvvisamente che la vecchia casa era troppo piccola per 4 bambine (considerando che la casa in questione era alta "solo" 2 piani e aveva solo 3 camere e 3 bagni). Così, nonno le diede molto denaro per farle comprare questa nuova casa:

    Impressionante...4 piani di casa.

    Al terzo piano (quello più in alto) mamma aveva fatto preparare la cameretta per me e Sheila, con una scrivania ed un computer a testa, un bagno personale e "l'angolo della musica".
     photo Screenshot-8_zpsae662609.jpg
    Al 2°piano, oltre ad una scalinata ampia che collegava questo piano a quello inferiore, c'erano la camera matrimoniale di mamma con bagno personale e la cameretta di Shanty e Sharon con il loro bagno.

    Al primo piano, come vedete, c'è l'ampia scalinata che delimita il salottino con un grande camino al centro. Poi un corridoio porta alla zona cucina e sala da pranzo. Qui un balcone tutto intorno al piano, in cui però non c'è molto: solo un cavalletto per dipingere ed un paio di panche (che in realtà nessuno ha mai usato).

    Al piano terra (leggermente rialzato) c'era la nursery (con ancora i lettini vecchi di Shanty e Sharon, oltre ai nuovi per me e Sheila), la camera di Vanessa con un bagno personale.
    E sotto ancora c'era il garage con le macchine di mamma e papà (entrambe regalate dal nonno).
    Dov'ero rimasta? Ah si, le differenze di educazione tra noi e le altre due bambine. Giusto. Dunque, come vi avevo detto Vanessa aveva avuto un arduo compito con le due eredi maggiori.
    Con me e Sheila le cose andarono diversamente. Fin da bambine eravamo più pronte a ricevere un'istruzione diversa.

    Oltre ad insegnarci ad usare il vasino,


    a parlare (e non chiedetemi perchè la mia prima parola è stata "matrimonio"...onestamente non ne ho idea)

    e a camminare (oltre che a suonare lo xilofono e sviluppare la nostra intelligenza),

    Vanessa (che per noi era una specie di nonna, giacchè la nostra vera nonna non si faceva mai vedere...chiamava di tanto in tanto per assicurarsi che papà continuasse a guadagnare soldi a sufficienza) ci faceva giocare insieme per farci sviluppare un legame più stabile

    e ci leggeva tanti libri di favole, per insegnarci come ci si deve comportare nel mondo se si vuole essere amate per ciò che si è e non per quello che si possiede.
    Era una donna splendida, ci ha insegnato tanto...e forse è anche per "colpa sua" se le cose con i miei poi sono precipitate. Ma non affrettiamo troppo le cose.
    Oh, dimenticavo di dirvi che Shanty e Sharon dormirono in questa nuova casa solo una notte, perché la mattina dopo il trasferimento mamma e papà le spedirono entrambe in una scuola privata per giovani gentildonne. Praticamente durante i mie anni da toddler le mie sorelle maggiori non esistevano, non le avevo quasi mai viste.
    Sapevo però che quel destino sarebbe toccato anche a noi due una volta compiuti i 6 anni.
    E purtroppo quel giorno arrivò anche troppo in fretta.

    Ecco Sheila
     photo Screenshot-24_zpsa28280ad.jpg
    e me prima di partire per la scuola privata dove, secondo mia madre, saremmo rimaste fino al compimento dei 18 anni. Che bella vita.

    Beh, con questo vi saluto e vi do appuntamento con il prossimo capitolo tra 7 giorni. Vedremo allora se io e Sheila abbiamo eseguito gli ordini oppure no.
    Bacio

    Edited by Nike8437 - 12/6/2013, 08:21
     
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    Bellissima ...specialmente i nomi scelti wowwww ce pure shanty :189.gif: xd cmq mi piace e naturalmente continui :kaos-pika03.gif: :hello-kitty2.gif:

     
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  3. Nike8437
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    grazie cara! Certo che continuo, anche se non sarà lunga come storia...non so ancora quanti capitoli avrà esattamente (credo che in totale saranno 6/7 al massimo)
     
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  4. Nike8437
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    La scorsa settimana ci siamo lasciati con la partenza mia e di Sheila per la scuola privata.
    Durante la nostra assenza da casa, la vita dei miei non è cambiata di una virgola. Papà andava a lavoro tutte le mattine e tornava direttamente la sera alle 19.00. Mamma si esercitava col piano dalle 12.00 (dopo pranzo/colazione...visto che più o meno si alzava alle 11.00 tutte le mattine) fino alle 18.00, ora in cui chiamava le sue predilette (alias Shanty e Sharon) per assicurarsi che tutto procedesse come voleva. Vanessa si alzava all'alba per sistemare casa, in attesa che arrivasse la cameriera a pulire più a fondo; poi faceva il bucato e lo stirava una volta asciutto; preparava la colazione/pranzo alla mamma, lavava i piatti e sistemava la cucina; puliva i bagni (cosa che la cameriera non faceva mai...chissà perché) e poi iniziava a preparare per la cena; verso le 19.00 poi chiamava me e Sheila per assicurarsi che stavamo bene, che non ci mancasse nulla e che fossimo felici.
    Beh, essere felici in quella scuola era impossibile, ma per non darle un dispiacere fingevamo sempre che fosse vero. L'ora della telefonata di Vanessa era quella più bella della giornata per noi, che ci sentivamo intrappolate in un mondo a cui non appartenevamo.
    Insomma, l'infanzia non è stata molto felice per noi. Però sopravvivevamo. E intanto che i mesi passavano una certezza si faceva strada dentro di me: non avrei passato l'adolescenza lì dentro, nonostante mia madre.
    E ovviamente, una volta compiuti i 14 anni, io e mia sorella siamo fuggite da quella banda di pazzi e siamo tornate a casa.

    Ecco Sheila

    e me a 14 anni, appena tornate a casa. Ovviamente mamma non ne è stata felice all'inizio, ma siccome nonostante le minacce noi non abbiamo ceduto di un millimetro su questa cosa, si è rassegnata ad averci in casa. Ma si rifiutava categoricamente di parlarci. A noi, ovviamente, stava benissimo.
    Vanessa invece era al settimo cielo. Le eravamo mancate tanto e almeno ora aveva la possibilità davvero di fare il suo lavoro da istitutrice: ci insegnò a suonare il pianoforte, la chitarra e il basso.
    Il liceo pubblico non era male: ognuno andava vestito come più gli piaceva, senza alcun problema; c'era qualche ragazzo idiota e qualche ragazza snob, ma niente di ingestibile (vista nostra madre, noi eravamo pronte a tutto oramai); e soprattutto era divertente seguire le lezioni e poi andare fuori in giardino a fare ginnastica.

    Il pomeriggio facevamo i compiti sempre insieme, mentre Vanessa ci preparava la cioccolata calda con i biscotti per fare merenda. Era veramente una pacchia, così. Dovevamo solo sopportare di tanto in tanto la mamma che sbuffava passandoci accanto. Niente di più facile.
    Un'altra cosa bella del liceo pubblico era il ballo di fine anno.

    Non solo fui eletta reginetta del ballo (eh eh eh)

    ma grazie al ballo ho trovato un ragazzo carino. Non corrispondeva affatto agli standard di mia madre (ossia: ricco, di buona famiglia, con una buona posizione lavorativa assicurata dal padre), ma chi se ne importa!

    Nel frattempo, Sheila aveva deciso cosa fare della sua vita: imparare a suonare 4 strumenti (piano, chitarra, basso e batteria). Io invece ho deciso solo una volta diventata adulta...
    Tra un ballo e i compiti, intanto si avvicinò il giorno del compleanno di mio padre.

    Qualche giorno dopo poi quello di mamma.

    Il mese successivo altri due compleanni (con successivo ritorno dalla scuola privata):

    Shanty

    e Sharon.
    Cosa pensate che abbiano fatto le mie sorelle una volta tornate a casa? Nulla. Non si sono messe a cercare lavoro ("Le donne bene educate non hanno bisogno di lavorare. Basta che trovano un marito ricco con una buona posizione nella società e saranno felici per tutta la vita" cit. mia mamma), non hanno nemmeno disfatto le valegie (tanto c'era Vanessa!)...si sono sedute sul divano a chiacchierare con mamma di stupidaggini.
    Purtroppo un triste evento stava per abbattersi su di noi. E con esso, anche una rottura definitiva.


    Una settimana dopo il ritorno di Shanty e Sharon, Vanessa purtroppo ha avuto un collasso e non è riuscita a sopravvivere. Sheila ed io eravamo distrutte: avevamo perso l'unica persona che si curava di noi come una nonna amorevole. Sheila si chiuse in se stessa per diversi giorni, e qualunque cosa le faceva salire le lacrime agli occhi. Io cercavo di essere più forte di lei, ma dentro mi sentivo malissimo.
    La sera, dopo il funerale, feci per scendere giù e mettere via le cose di Vanessa che avrei voluto tenere per ricordo.

    Questo è ciò che mi sono trovata davanti una volta arrivata in fondo alle scale: una sala hobby al posto della nostra vecchia nursery e della camera di Vanessa, ed una lavanderia al posto del bagno. Non aveva nemmeno aspettato che la seppellissimo, la maledetta. Ero furiosa!

    Sono andata su di corsa e ho affrontato quella str***a di mia madre. Le ho rinfacciato di essere stata una pessima madre, che non si è mai occupata delle sue figlie né di nessun altro a parte se stessa. Gliene ho dette di tutti i colori, prima di uscire dal bagno e correre in camera mia e buttarmi sul letto in lacrime.
    Era davvero troppo. Il giorno dopo, finalmente, io e Sheila avremmo compiuto 18 anni e saremmo finalmente uscite da quell'incubo.
    E mentre eravamo a scuola, mamma ne approfittò per eliminarci definitivamente dalla sua "famiglia".

    La nostra camera era stata completamente stravolta per permettere a Shanty e Sharon di avere, ognuna, una propria camera privata con bagno personale.

    E anche la camera di mamma era magicamente diventata più grande, inglobando la vecchia cameretta delle mie sorelle. Traduzione: non eravamo più gradite sotto quel tetto.
    Benissimo!
    Senza nemmeno festeggiare il nostro compleanno, e dopo un rapido cambio di look,

    Sheila

    ed io siamo partite da quella casa con i soldi che ci eravamo messe da parte fin da piccole (per i casi di emergenza) ed abbiamo comprato una casa tutta per noi due.


    E' piccola, e non è nemmeno finita (mancano i rivestimenti interni ed esterni, il pavimento e altro), ma per lo meno è una casa vera ed ha tutto ciò che ci serve.
    Come? Perché c'è un box per cavalli? Ah si, giusto. Mi sono scordata di dirvelo.

    Ho deciso di diventare una fantina professionista e mi sono anche procurata una bella cavalla di nome Manzanita.


    Beh, per ora è tutto. Scusate se in questo post ci sono parecchi sfoghi e qualche parolaccia, ma purtroppo a volte sono necessari. Comunque, sappiate che da quel momento (quando lasciammo casa dei nostri genitori) In poi, io e Sheila non abbiamo mai più conosciuto una giornata orribile. Ma per ora non vi svelo altro.
    Au revoir,
    Sherazade
     
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    Buongiorno a tutti.
    Come vi avevo anticipato la settimana scorsa, io e Sheila ci trasferimmo in una nuova casa, non finita sicuramente, ma abbastanza grande da ospitarci entrambe. Col tempo poi avremmo potuto guadagnare soldi per sistemarla meglio in base alle nostre future esigenze.

     photo Screenshot-65_zps931d3139.jpg
    Ecco la mia dolce Manzanita mentre si allenava prima delle gare.


    Per chi non lo sapesse, le gare si svolgono così: si parte tutti nello stesso momento, poi ovviamente a seconda di come corre il cavallo si può decidere di non rischiare nulla e fare una gara regolare, oppure incitarlo al massimo ma rischiare di poter perdere. Ovviamente, non essendo una masochista, ho sempre svolto gare regolari con Manzanita per evitare di sovraffaticarla e di perdere. Alla fine, dal 6° posto in su era tutto buono. E spesso con la mia stellina abbiamo anche vinto le varie gare di corsa e salto.


    Mia sorella invece è sempre stata un'amante dei gatti, nonostante tutto. Quando una sera, tornando dal lavoro (ha scelto di diventare una compositrice sinfonica), si trovò davanti casa questo bel gatto non riuscì a resistergli e se l'è portato in casa per dargli qualcosa da mangiare e coccolarlo un pò (mentre io, fuori, mi occupavo di Manzanita).

    Non è un amore? peccato che però mi abbia occupato il bagno per oltre mezz'ora e non voleva saperne di sloggiare. Comunque, grazie al cielo potevo usare il bagno di Sheila.

    Al centro equestre dove si svolgono le gare di ippica, c'è anche la possibilità di far ingravidare la tua cavalla (o di far montare una cavalla dal tuo stallone, dipende da che animale hai) e così feci anche io con Manzanita. Scelsi un bel cavallo col quale la mia stella potesse andare bene e aspettai pazientemente.

    Nel frattempo avevamo scoperto che il gatto non era randagio, ma apparteneva ad una famiglia e aveva appena partorito dei cuccioli.

    Dopo qualche consultazione, decidemmo entrambe di adottare uno dei cuccioli, tanto per avere qualcosa da fare.

    Ecco l'angoletto che abbiamo sistemato apposta per Kai, la nostra gattina appena adottata.

    E poco dopo l'arrivo di Kai, Manzanita ha dato alla luce una dolcissima puledrina di nome Didi (è quella che vedete accucciata sotto Manzanita...più in là ve la farò vedere meglio).

    Una volta riuscite a mettere da parte un po' di soldi, tra lavoro e gare, abbiamo piastrellato e intonacato quasi tutta casa. Mancavano solo i pavimenti nelle nostre camere da letto, ma non importava.
    Vi ricordate che, la scorsa settimana vi parlai del mio ballo scolastico? Che diventai reginetta del ballo e che oltretutto avevo trovato un ragazzo che mia madre avrebbe disapprovato totalmente, Nigel?
    Beh, dopo il ballo non lo sentii più: tra il dolore per la morte di Vanessa e la conseguente rottura con mamma e papà, non mi passò nemmeno per la mente che avrei potuto chiamarlo. Ero certa che, dato il mio silenzio, avesse trovato un'altra ragazza e che oramai si fosse scordato di me.

    Perciò immaginatevi la mia sorpresa quando, uscendo di casa come al solito per occuparmi delle mie cavalle, me lo sono ritrovata praticamente davanti al naso.
    Mi disse che sapeva tutto ciò che era accaduto a casa mia (certo, perché in un paese o città una figlia che manda al diavolo la madre potente e ricca diventa un argomento di conversazione costante e duraturo...c'era ancora gente che, passando davanti casa nostra, mi additava come la "figlia sciagurata" dei Coppola) e che, se non aveva chiamato era solo perché sapeva quanto ci tenevo a Vanessa e immaginava che volessi stare un po' da sola a compiangerla.

    Poi aggiunse che non si era mai scordato di me, e che stava solo aspettando il momento giusto per farsi avanti. Era ancora innamorato di me.

    Quando gli confessai che anche io lo amavo ancora, nonostante tutto, mi baciò. Era una sensazione strana. Mi aveva già baciata al liceo, ma adesso sembrava come se ci baciassimo per la prima volta. E' stato un momento dolcissimo, che non scorderò mai finché avrò vita.

    Ecco un suo primo piano. Non mi piace molto il taglio di capelli, ma è sempre stato un bel ragazzo e con l'età non è affatto cambiato.

    Col passare del tempo, il nostro rapporto si consolidava sempre di più. Era spesso a casa nostra e mia sorella non diceva nulla: era felice per me, e lui le stava simpatico.

    Una sera presi il coraggio che avevo e gli chiesi di sposarmi. Lui, all'inizio, non rispose. Sembrava come se stesse facendo di tutto per non ridere. Mi sentii così umiliata che stavo per alzarmi e andare a chiudermi in camera, quando lui tornò serio, mise una mano in tasca e cacciò una scatoletta identica alla mia: aveva deciso anche lui di chiedermi di sposarlo quella sera stessa. Ridemmo come due matti per quella straordinaria coincidenza. Poi ci scambiammo gli anelli di fidanzamento e ci baciammo.

    E il bacio poi si trasformò in qualcos'altro. Era la nostra prima volta, era la prima volta che lui dormiva da noi...Era davvero un giorno speciale!

     photo Screenshot-84_zps753f97b3.jpg
    La mattina dopo, senza perdere tempo ad organizzare una cerimonia, ci sposammo con mia sorella come unica testimone. (non chiedetemi perché Nigel fosse in mutande...non me lo sono ancora riuscita a spiegare nemmeno io). Quello fu uno dei giorni più belli della mia vita da adulta. Ma sapevo che ne avrei vissuti molti altri, insieme a Nigel e Sheila.

    E con un bel primo piano del nuovo taglio di capelli di mio marito, per questa settimana vi lascio.
    Au revoir, mes amis!

    Edited by Nike8437 - 12/6/2013, 08:33
     
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    non male nigel con il nuovo style xd cmq é molto bella la espansione di animals vero ? ti diverti con i cavalli gatti sul cesso heheeh io non ci sto ancora giocando .
     
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  8. Nike8437
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    si, è bellissima...anche se non gioco molto con gli animali perché come i sims (se li segui costantemente) hanno bisogno di cure continue: mangiare, bere, allenarsi, socializzare con sims o altri animali...diventa veramente una schiavitù se hai in famiglia più di 1 sim e 1 animale...però è una bellissima espansione, davvero...
     
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  9. Nike8437
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    Vi avevo lasciato con un matrimonio, il mio. Bene, ora riprendiamo le vicende di questa strana famiglia con una novità molto importante.

    Qualche tempo dopo aver sposato Nigel, scoprii di essere incinta. Ero al settimo cielo ovviamente. Le cose tra me e Nigel andavano alla grande, con Sheila c'era la stessa complicità di sempre e l'unica cosa che mancava per rendere tutto perfetto era appunto un bimbo.
    L'unica cosa che mi dispiaceva un po' era che, dopo l'annuncio della mia gravidanza, Sheila sembrava un po' triste. Le chiesi il motivo ovviamente, ma non volle dirmelo. Anzi, pretendeva di stare bene e che andasse tutto a meraviglia. Ma, poiché la conoscevo benissimo fin dalla nascita, sapevo che non era così.

    Più tardi, quando mia sorella conobbe Emmitt Preston, seppi cosa c'era che non andava. Sheila aveva tentato di riallacciare i rapporti con un suo ex del liceo, ma questo purtroppo era già fidanzato con una loro vecchia compagna di scuola e quindi non voleva saperne. Così la mia povera sorellina aveva cercato di trovare qualcuno che potesse amarla, ma senza successo. Almeno fino a quando, in una sala da tè aveva incontrato Emmitt. Aveva iniziato a chiacchierare e alla fine si erano scambiati i numeri di telefono.
    Cercando di non riderle in faccia, le dissi che comunque avrebbe potuto confidarmi prima le sua ansie e paure, avrei potuto aiutarla a superare il momento. Alla fine, con un abbraccio ed un augurio sincero da parte mia, tutto era tornato alla normalità e addirittura Sheila già pregustava il momento in cui avrebbe potuto guardare il mio bimbo negli occhi.

    Ovviamente la gravidanza non mi impediva di occuparmi dei nostri animali. Manzanita purtroppo era costretta ad allenarsi da sola (il medico mi aveva proibito le cavalcate per un bel po'), ma almeno avevo Didi da allattare quando non lo faceva la mamma naturale.

    Una bella sera, Didi diventò una bellissima cavalla adulta, così da non aver più bisogno del biberon per nutrirsi. Ora però c'era un problemino: il giardino non era grande abbastanza per metterci un secondo box. Fortuna che mamma e figlia erano abbastanza brave da fare a turni per mangiare, bere e dormire.
     photo Screenshot-91_zps4ba36613.jpg

    E Nigel come avrà preso la notizia? Beh, c'è da dire che quando ha saputo che sarebbe diventato padre era quasi più felice di me. Saltellava in giro, mi abbracciava ogni tre secondi, sorrideva senza sosta. Un pazzo! E poi, quando il pancione cominciò a farsi vedere, passava quasi ogni minuto libero ad accarezzare la mia pancia, o a parlare col suo bimbo non ancora tra noi. Era così tenero!!!Però a volte mi irritava talmente tanto che ero costretta, senza fargli una scenata, a ricordargli di andare ad allenarsi se voleva quella promozione che cercava. Se non avesse avuto un lavoro, il periodo di gravidanza per me sarebbe stato un vero incubo.

    Poco prima che partorissi, anche il gattino Kai divenne adulto. Così avrei potuto, dopo la nascita del bimbo, concentrarmi solo sui suoi bisogni, mentre gli animali erano tutti e tre in grado di gestirsi da soli.


    Con i soldi guadagnati da Nigel e Sheila, finalmente siamo anche riusciti ad ingrandire casa. Ovviamente il bimbo che stava per nascere aveva bisogno di un lettino, di giochini e di una stanza in cui stare. Perciò abbiamo chiamato un architetto ed un muratore per ingrandire casa. Così, oltre alla nuova nursery (creata apposta per due bimbi, così che anche Sheila avrebbe potuto usarla per un eventuale figlio), avevamo approfittato per ingrandire la sala comune in modo da non stare sempre strettissimi ogni volta che ci riunivamo.


    Il muratore aveva finito appena in tempo! Il giorno dopo che la casa era completamente finita, mi si ruppero le acque e, dopo diverse ore di travaglio, ecco finalmente il mio adorabile bimbo, Victor!
    Lo abbiamo chiamato così in segno della mia vittoria personale. Essere uscita da casa dei miei, dove avevo passato una pessima infanzia e subito più soprusi di quanti se ne possano immaginare, e aver creato un bell'ambiente sereno e sincero in cui crescere dei bambini. Era il sogno che diventava realtà.

    Nel frattempo, Sheila ed Emmitt avevano portato avanti la loro relazione. Ora stavano insieme già da un bel po' e mia sorella era di nuovo felice.

    Tanto felice, da lasciarsi andare completamente e fare fiki-fiki per la prima volta con Emmitt.


    Senza perdere troppo tempo, Sheila una mattina chiese ad Emmitt di sposarlo, prendendolo completamente di sorpresa. Emmitt, che amava e ama ancora Sheila alla follia, accettò immediatamente e senza ulteriori indugi si scambiarono le promesse di matrimonio e gli anelli direttamente nel bagno. Io e Nigel partecipammo da fuori la porta, visto che i bagni purtroppo sono un tantino stretti per più di 2 persone contemporaneamente.

    screenshot103l
    E con il compleanno di Victor (che è identico alla sua mamma sia per il colore degli occhi che dei capelli), per questa settimana vi lascio.
    Ci vediamo la settimana prossima.
    Baci,
    Sherazade!

    Edited by Nike8437 - 12/6/2013, 08:37
     
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  10. Nike8437
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    Che fatica crescere un bambino quasi da sola. Visto che mia sorella, mio cognato e mio marito lavoravano quasi tutto il giorno, Victor faceva affidamento quasi esclusivamente su di me per qualsiasi cosa: mangiare, giocare, imparare. Non mi pesava affatto, ovviamente, però a volte arrivavo la sera che ero proprio distrutta.

    La prima parola di Victor, a sorpresa, fu "separazione". Chissà come mai gli è piaciuta tanto. Eppure nessuno a casa nostra si era mai separato.
     photo Screenshot-105_zpsbf6de195.jpg
    Nel frattempo, anche Sheila scoprii di essere incinta. Non vedevamo l'ora che nascesse la bimba o il bimbo. Così almeno Victor, per un po', avrebbe avuto un compagno di giochi.

    Dopo le prime parole, fu tempo per Victor di imparare a fare la pipì e la popò nel vasino. Così si poteva iniziare a togliere i pannolini.

    E subito dopo anche i primi passi furono imparati. E' stata un'emozione enorme vederlo girovagare per la stanza da solo, senza aiuto da parte di mamma o papà. Era una cosa davvero stupenda, ma purtroppo questo mi faceva ricordare che presto sarebbe diventato un bimbo grande, sarebbe andato a scuola e presto sarebbe diventato un adulto che non avrebbe più avuto bisogno della sua mamma.
    Comunque, c'era ancora molto tempo prima che questo accadesse. Quindi, meglio concentrarsi sul presente!

    Finalmente riuscimmo anche ad ingrandire il soggiorno/sala da pranzo/ingresso. Prima a malapena riuscivamo a passare senza urtarci...ora per lo meno avevamo più spazio e anche una nuova TV.

    Qualche giorno dopo il miglioramento di casa nostra, Sheila cominciò ad entrare in travaglio.

    Ci vollero molte ore prima che nascesse la piccola Sandra, ma ora che era arrivata non vedevo l'ora di spupazzarmela un po'.
     photo Screenshot-112_zps40804eb4.jpg
    La nascita di Sandra segnò per me e Sheila la fine dell'età "giovanile". Da quel momento eravamo ufficialmente adulte, e come tali avremmo dovuto comportarci...
     photo Screenshot-113_zps176921c9.jpg
    Ecco Sheila, che prese la decisione di slegarsi i capelli e farli crescere parecchio.

    Io invece non avrei rinunciato per niente al mondo alla mia adorabile coda.

    Anche Sandra, qualche giorno dopo, festeggiò il compleanno. Purtroppo il rullino con quelle foto è andato perso. Chissà che diavolo di fine ha fatto. Mah...comunque, a differenza di Victor, Sandra somiglia alla mamma per il colore dei capelli e al papà per gli occhi. Almeno uno dei nostri mariti, a quanto pare, ha dato il suo contributo all'aspetto di sua figlia.

    A Sandra insegnai io ad usare il vasino, quando la mamma era a lavoro. Mi divertiva vederla dimenarsi sul vasino, tentando di scapparmi da sotto il naso perché non voleva saperne di stare seduta su quel coso. Ma alla fine ho avuto la meglio su di lei, così non aveva più bisogno di pannolini.
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    Per le prime parole di Sandra, però, Sheila era a casa così decise che sarebbe stato compito suo. A differenza di Victor, la prima parola della piccola almeno aveva un senso con la sua età.
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    E, poco a poco, anche Sandra iniziò a sgambettare per casa da sola, senza aver bisogno di nessuno. E presto, almeno lo speravo, sarebbe diventata grande abbastanza da permettermi di tornare ad allenarmi con Didi e vincere qualche gara.


    Un bel giorno, Victor smise di gattonare in giro per casa, di mettersi il ciuccio in bocca e di piangere per qualsiasi cosa: aveva raggiunto l'età scolastica oramai, ed era tempo che iniziasse a seguire le sue inclinazioni personali.
    Mi stupì alquanto quando, una sera, disse a me e Nigel che voleva frequentare una scuola privata. Io ovviamente glielo sconsigliai: gli dissi che era una pessima idea, che ci si sarebbe trovato male e che lo avrebbe rimpianto per sempre. Ma Victor pensava che il mio modo di giudicare la scuola privata fosse dovuto solo al fatto che io ero stata costretta ad andarci, mentre lui ci andava volontariamente. E comunque, mi disse che - se si fosse trovato male - mi avrebbe chiamato così che io potessi riportarlo a casa e iscriverlo alla scuola pubblica. Mi piangeva il cuore a sapere che mio figlio avrebbe sofferto ciò che era toccato a me alla sua età, ma era così testardamente convinto che non potei fare altro: lo iscrivemmo all'accademia sportiva, come aveva richiesto e lo vedemmo partire su un'auto privata della scuola con un sorriso a 32 denti. Piansi per un giorno intero per la perdita del mio bambino, ma il sentire la sua voce quella sera - così felice e serena - mi ridette forza. Ero sicura che a lui sarebbe andata meglio.

    *****


    Piccolo annuncio: questa storia, quando Sandra diventerà una giovane adulta (tra circa 3 aggiornamenti), si trasformerà in una nuova sfida: la 100 Baby Challenge. In pratica, Sandra dovrà avere (prima di diventare anziana) 100 bambini con altrettanti uomini diversi (ovviamente il numero di papà può diminuire in caso di parti gemellari o trigemini). Questo cosa significa per voi lettori? niente di particolare: se volete, potrete dare una mano alla storia suggerendo dei nomi per i bambini (io userò nomi dei miei libri/telefilm preferiti: Harry Potter, Jane Austen, Percy Jackson, Le Cronache di Narnia, Twilight, Streghe, etc.) - potete suggerire nomi che non c'entrino nulla con il mondo letterario o cinematografico - oppure creando dei padri per i futuri bambini (potete crearli con qualsiasi sfumatura di colore di pelle/occhi/capelli...non importa, anzi: più strani sono e meglio è!). Ovviamente alla fine (o all'inizio) del post in cui userò i vostri padri o i nomi che mi avrete suggerito, ringrazierò personalmente il suggeritore. Beh, spero sia tutto chiaro. Comunque, avete almeno 3 settimane per pensarci prima che inizio a postare la nuova modalità di storia.
    Grazie dell'attenzione!

    Edited by Nike8437 - 12/6/2013, 08:52
     
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  11. Nike8437
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    Settimana scorsa vi avevo lasciato con la partenza di Victor per la scuola privata, l'accademia sportiva. Da quel giorno sono accadute molte cose.
    La prima, e più importante, finalmente avevamo trovato una casa più grande, dove poter dare una stanza a testa a Victor e Sandra, una volta cresciuti.
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    Questa era la casa esattamente come ce l'hanno consegnata. Ovviamente, abbiamo dovuto modificarla parecchio, per poter avere tutto ciò che ci serviva: una nursery per Sandra e due camere per la piccola e Victor una volta cresciuti.
    E così, affidandoci ad un team di esperti, abbiamo aumentato la casa di un piano et voilà!
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    Come vedete, le differenze sono poche (a parte l'aggiunta di un intero piano) ma erano necessarie.
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    E fuori abbiamo aggiunto (oltre al box di Didi) una vasca idromassaggio, un falò con delle sedie e due attrezzi ginnici per ogni evenienza. Mi sono anche regalata una postazione laboratorio chimico, giusto per fare qualcosa mentre non badavo a Sandra o (adesso che lei è cresciuta) tra una gara a cavallo e l'altra.
    A parte questi cambiamenti, dopo che Victor ci ha lasciati non era cambiato nulla: io badavo alla casa, a Sandra, a Didi, chiamavo Victor ogni sera per accertarmi che stesse bene e - di tanto in tanto - usavo la postazione laboratorio chimico per rilassarmi; Sheila aveva il suo lavoro di compositrice sinfonica da portare avanti e ovviamente doveva anche imparare a suonare tutti e 4 gli strumenti che avevamo messo in casa; Nigel ed Emmit, quando non erano alla base militare a lavorare, passavano il tempo ad allenarsi oppure a leggere libri su come aumentare la manualità.
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    Una bella sera, mentre guardava la TV, mio cognato Emmit è diventato anziano.
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    Pochi giorni dopo, la stessa sorte è toccata al mio Nigel,
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    seguito a ruota dalla nostra nipotina Sandra.
    Quando si è arrivato al momento di scegliere cosa fare del suo futuro, anche Sandra - come Victor - ha optato per la scuola privata, l'accademia d'arte nel suo caso. Ovviamente Sheila ha cercato di dissuaderla, ma invano: una cosa che i nostri figli hanno preso da noi è la testardaggine a quanto pare.
    Comunque, Sheila non ha potuto fare altro che aiutare la bambina a fare la valigia e vederla partire in una macchina scura.
    Se io, per la perdita del mio bambino, piansi un giorno intero, a Sheila (che è sempre stata più sensibile e attaccata alla famiglia) non è bastata una settimana intera per placare il dolore del distacco dalla sua bambina. Come me, anche lei chiamava Sandra tutte le sere e io, dopo aver sentito Victor, le facevo uno squillo tanto per farle sentire che anche la zia la pensava sempre.
    La partenza di Sandra aveva portato una cosa buona per me: potevo finalmente tornare a cavalcare e gareggiare, e il mio ritorno all'ippica è stato segnato da grandi successi e soddisfazioni.
    Circa 10 giorni dopo che Sandra aveva deciso di lasciarci, Sheila
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    ed io
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    siamo diventate anziane, come i nostri maritini che ora non possiamo più prendere in giro.
    E altre due settimane riportarono da me il mio tesoro, Victor, oramai un giovanotto in cerca di lavoro.
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    La prima cosa che ha fatto, quando è tornato a casa, è stata di trovarsi un lavoro come atleta.
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    Poi ha iniziato ad allenarsi.
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    Il giorno dopo il suo ritorno, gli ho fatto un bel regalo: con la mia bella postazioncina (che vedete lì dietro) avevo preparato una pozione per far diventare reale l'amico immaginario (ne avevo creata anche un'altra per Sandra, da darle una volta tornata a casa). E così, sapendo che da toddler era molto legato al suo amico immaginario (e presumendo che anche alla scuola privata ci avesse giocato), gli ho donato una delle due pozioni da usare come e quando voleva (si, quella specie di morto vivente mezzo bruciacchiato sono io...mi era esplosa una pozione in faccia...)
    Non sapevamo però, che mentre io e Victor eravamo di sotto a chiacchierare tranquillamente, in camera di mia sorella stesse per consumarsi una tragedia.
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    Pare che Sheila avesse saputo - da fonti certe - che Emmit aveva da tempo una relazione extra-coniugale. Così mia sorella, al ritorno dal lavoro, ha bloccato subito Emmit per chiedergli spiegazioni. Lui all'inizio ha provato a negare, ma alla fine ha dovuto ammettere l'infedeltà. A quel punto Sheila ha iniziato ad urlargli contro che era un bastardo, un poco di buono e che non voleva più saperne nulla di lui. Poi, preso il telefono, aveva chiamato l'avvocato per intentare una causa di divorzio per colpa contro di lui.
    Emmit ha raccolto le sue cose ed è andato via di casa, quasi senza salutare nessuno. Non avevo mai visto Sheila così infuriata. E, qualche istante dopo, resasi conto dell'accaduto, era scoppiata in lacrime e sono stata ben felice di consolarla e starle accanto.
    Ovviamente Sandra non poteva restare all'oscuro del divorzio dei suoi genitori, e così toccò a me riferirle la brutta notizia. Oramai era un'adolescente e poteva capire come stavano le cose. Mi disse che le dispiaceva tanto per sua madre e che avrebbe voluto essere a casa per starle vicino. Ma sapendo quanto teneva alla sua scuola e al diploma che avrebbe conseguito entro poche settimane, le consigliai di rimanere lì. Avrei pensato io a mia sorella.
    Un paio di giorni dopo la tragedia, Victor ha finalmente usato il regalo che gli avevo fatto sulla sua amica immaginaria, Delizia.
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    Non è adorabile? Spero che diventi qualcosa di più per Victor, è proprio una gran bella ragazza.

    Per il momento vi saluto, Sheila ha bisogno di me.
    Ci vediamo la prossima settimana con il mio ultimo aggiornamento.
    Baci,
    Sherazade!

    Edited by Nike8437 - 12/6/2013, 13:39
     
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  12. Nike8437
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    Eccoci al mio ultimo aggiornamento. Ultimo mio, non della storia. Tranquilli.
    Dalla prossima settimana sarà Sandra a prendere le redini della storia, con un progetto di cui vi parlerà più approfonditamente lei stessa.
    Intanto vediamo cos'è accaduto dal nostro ultimo incontro fino ad oggi. Come vi ricorderete, Sheila ha lasciato il marito Emmit perché il fedifrago l'ha tradita con un'altra.Victor invece ha deciso di far diventare reale la sua amica immaginaria, Delizia.
    Riprendiamo proprio da lei.
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    Ho parlato per un po' con lei, dopo la trasformazione. Mi sembra una ragazza molto carina, seria e sinceramente amante della sua nuova vita da ragazza reale.
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    Una volta tornato a casa dal lavoro, quella sera, Victor ha deciso di affrettarsi a fare ciò che aveva in mente quando ha trasformato Delizia: ossia chiederla in moglie prima che lo facesse qualcun altro.
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    Così ha iniziato a corteggiarla dolcemente, come si conviene ad un gentiluomo
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    e alla fine ha fatto la sua proposta, che è stata felicemente accettata.
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    E così, con una tranquilla cerimonia casalinga, Victor e Delizia sono diventati marito e moglie.
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    E alla fine qualcuno si è deciso finalmente ad usare quella benedetta vasca ad idromassaggio che abbiamo acquistato quando siamo arrivati in questa casa. C'è voluto un bel po', ma ne è valsa la pena.
    Nel frattempo, dalla scuola privata di Sandra, cominciavano ad arrivare strane voci: a quanto pare mia nipote ha deciso come impostare il resto della sua vita. L'unica cosa che ci ha comunicato (a me e sua madre) è che una volta tornata dalla scuola lascerà casa nostra perché ciò che vuole fare prevede che lei sia da sola a farla, senza aiuti di alcuna sorta (a parte, se necessario, soldi per comprare la prima casa). Lascerò poi a lei il compito di svelarvi il mistero.
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    Ma torniamo a noi, perché poco dopo il matrimonio, Delizia ha scoperto di essere incinta. Finalmente divento nonna!!!Sono così emozionata, mi viene da piangere.
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    E purtroppo, il giorno dopo la lieta notizia, mio marito Nigel ci ha lasciati tutti. A quanto pare, era arrivata la sua ora. Ma non mi dispero troppo, perché a breve lo raggiungerò e tornerò ad essere al suo fianco in Paradiso.
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    Nonostante il grandissimo dolore per la perdita di suo padre, Victor però si fa forza: ha una moglie incinta da sostenere ed un bimbo che sta per arrivare in questo mondo. La felicità deve essere il nostro primo pensiero per il piccolo.
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    Finalmente una bella notte Delizia ha iniziato ad avere le doglie. Victor, senza perdersi d'animo, ha preso la macchina e l'ha accompagnata in ospedale. Io e Sheila aspettavamo trepidanti a casa la notizia.
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    Ed ecco qui, mamma e piccolo perfettamente in salute, pronti a tornarsene a casa dalla nonna e dalla prozia. Ah si, il piccolo si chiama Colin!
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    La mattina dopo il parto, Sandra è tornata a casa. E' la fotocopia di Sheila, a parte gli occhi. Ha salutato il cugino, ha giocato un pò con il nipotino ed ha fatto la conoscenza di Delizia.
    Poi, con un bacio a me e sua madre, ha preso le sue cose ed è andata via, pronta ad iniziare la sua nuova sfida.
    E con questo, Sherazade vi da l'addio e spera che vi siate divertiti a leggere di noi e della nostra vita. Spero che continuerete a seguire le nostre vicende anche tramite la narrazione di mia nipote Sandra.
    baci,
    Sherazade

    Edited by Nike8437 - 12/6/2013, 13:55
     
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  13. Apanatschi
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    molto bella brava ! L1bDk
     
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    Io

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  15. Nike8437
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    Grazie!!!

    *****


    Salve a tutti! Sono Sandra e mi scuso enormemente del ritardo. Giuro che non succederà più!
    So che mia zia, Sherazade, vi ha accennato alla mia idea per continuare questa storia. Perciò senza indugio passo a spiegarvi nel dettaglio come mi è venuta e soprattutto in cosa consiste.
    Quando ero alla scuola privata, durante l'adolescenza, alcune mie compagne parlavano di una specie di sfida che avevano trovato su internet: la 100 Baby Challenge. Così mi sono interessata alla cosa ed ho iniziato a cercare notizie al riguardo. In pratica si tratta di procreare 100 bambini con padri ogni volta diversi (a meno che il parto non sia gemellare o trigemellare) e portarli all'età di giovani adulti insegnandoli tutto ciò che devono sapere.
    All'inizio mi sembrava una follia: quale donna sana di mente farebbe una cosa simile, anche se ama i bambini alla follia?
    Poi però ho iniziato a pensare che potesse essere fattibile. E l'idea mi ha affascinata sempre di più, fino a quando - il giorno prima del diploma - ho preso la decisione di iniziare anche io questa sfida.
    L'idea l'ho avuta da questo blog inglese: http://sims100babychallenge.info/cadence-s...-baby-challenge. Questa Cadence Sierra è stata una delle prime a sperimentare questa sfida, e ora anche sua figlia Mikolaj ci si sta cimentando.
    Per quanto riguarda le regole, ho preso ispirazione dal blog qui sopra e dalle regole del creatore di questa sfida: http://babychallengerules.wordpress.com/rules/, ma poi le ho adattate a ciò che penso mi soddisfi di più.
    Quindi, passo ad esporvi tutto ciò che potrò o non potrò fare durante la sfida:
    1. Giocherò con la lunghezza della vita epica (visto che il 100° bambino dovrebbe nascere prima che io diventi anziana) e imposterò le età di giovane adulta e adulta al massimo;
    2. La progressione della storia sarà attiva;
    3. Non userò alcun trucco;
    4. Non potrò avere alcun lavoro full o part-time perché la mia vita sarà concentrata nella procreazione e nella crescita dei bambini;
    5. Potrò però registrarmi come scrittrice, pittrice (nel mio caso), giardiniera, etc. al municipio perché sono "lavori" che posso svolgere da casa mia senza dover abbandonare i bambini;
    6. Per fare soldi, potrò andare a pesca, creare un orto, scrivere libri, dipingere, andare a caccia di insetti, gemme e minerali (purché non lascio i bambini piccoli da soli a casa);
    7. Potrò usare i premi vitalizi che mi aiutino a migliorare le abilità, il trattamento di fertilità per avere parti gemellari e l'eredità (ma solo 1 volta per tutto il corso della sfida);
    8. Non potrò sposarmi prima della nascita del 100° bambino;
    9. Avrò un padre per ogni bimbo (o coppia di gemelli);
    10. Partorirò sempre in casa;
    11. Non potrò richiedere alcun tipo di aiuto, soprattutto: baby-sitter, cameriere e idraulici;
    12. Ai toddler insegnerò a camminare, a parlare e ad usare il vasino e loro giocheranno con entrambi i giochi (blocchi e xilofono) prima di diventare bambini;
    13. I bambini dovranno prendere 10 a scuola e stare 3 giorni nell'albo d'onore prima di diventare adolescenti;
    14. Gli adolescenti dovranno prendere 10 a scuola, stare 3 giorni nell'albo d'onore e sviluppare 3 abilità al livello 3 prima di diventare giovani adulti;
    15. AI giovani adulti è concesso restare 1 giorno a casa per il diploma, ma se programmano di sposarsi, allora possono restare un giorno in più per organizzare il matrimonio prima di andare via definitivamente.

    Queste sono le mie regole. Ovviamente se anche voi volete cimentarvi nella sfida, potete decidere di non avere alcuna regola o di modificarle come più vi pare.
    E ora, iniziamo la narrazione!
    Quando, finalmente, mia madre ha accettato la mia scelta (diventare nonna di 100 bambini è una cosa che la lascia perplessa...parecchio!), mi sono ovviamente trasferita in una nuova casa. Non devo avere alcun tipo di aiuto, perciò anche mamma e zia sono escluse. L'unico aiuto che ho accettato da loro sono stati i soldi per costruire una casa "per iniziare" diciamo. Non è minuscola, ovviamente, ma nemmeno un castello. Anche perché quei soldi erano anche di mio cugino Victor che ci doveva mantenere moglie, figlio, mamma e zia! Quindi ne ho utilizzati meno della metà per creare questa casetta confortevole, che mano mano migliorerò con le mie forze.
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    Come potete vedere, da fuori la casa non è nulla di eccezionale. C'è quell'aiuola davanti all'ingresso che mi piace particolarmente, ma non è esagerata.
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    Questa è una panoramica dell'interno. Il corridoio che va dall'ingresso alle camere effettivamente è molto ampio, ma potrebbe essermi utile per intrattenere gli ospiti durante le varie feste di compleanno dei bambini.
    Ora vediamo nel dettaglio le varie stanze. A parte il bagno e la nursery (che seguono regole a parte), tutta la casa ha delle tonalità sul bianco e celeste che mi sembravano perfette per creare un ambiente elegante e rilassante, con elementi in legno che adoro.
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    All'ingresso ho messo uno stereo con due poltrone in vimini bianche per fare due chiacchiere o ascoltare musica tranquillamente.
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    La cucina ho voluto farla vivibile per potermi muovere agevolmente anche nel caso di bambini che entrano ed escono dalla cucina durante i loro giochi. La parete di fronte a quella che vedete ospita il frigorifero, un cestino per l'immondizia ed un ficus.
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    Anche la sala da pranzo ho voluto farla spaziosa. Non c'è nulla di peggio nello stare stretti durante i pasti.
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    Per il pavimento e le pareti della nursery ho scelto toni neutrali perché non avrò sempre soltanto maschi o femmine. Per quanto riguarda invece i lettini e i vasini ho deciso di diversificarli per sesso. I giochi (blocchi e xilofono) ho preferito metterli all'ingresso (fuori dalla mia stanza) in modo da poter tenere d'occhio i bambini senza dover entrare continuamente nella nursery.
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    Per quanto riguarda il bagno, ho seguito semplicemente il mio gusto personale. Trovo che il bianco ed il nero creino un bell'ambiente.
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    La mia camera è un po' piccola, ma contiene l'essenziale: un letto matrimoniale ed un cassettone per cambiarmi.
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    Questa è la sala relax, dove si può leggere un buon libro oppure dipingere (sempre tenendo d'occhio i bimbi sulle altalene gentilmente regalatemi da mamma e zia!).
    E con questo, per ora la casa è finita. Appena avrò i soldi, ovviamente, creerò un nuovo piano per le camerette dei ragazzi, con relativi bagni. Ma per ora basterà la nursery.
    E adesso, inizia la parte difficile: trovare 100 padri (più o meno) e convincerli ad avere un figlio con me.
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    Come prima "cavia", per ringraziarlo anche del tempo trascorso con me durante l'infanzia e l'adolescenza nella scuola privata, ho deciso di far diventare reale il mio amico immaginario, Enigma (non chiedetemi perché gli ho dato questo nome, onestamente non me lo ricordo).
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    Ho usato la pozione che mi ha regalato zia Sherazade et voilà.
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    Dopo qualche coccola e un bacio di ringraziamento,
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    ci siamo trasferiti in camera mia per mettere in cantiere il primo di moltissimi bambini!
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    Dopo aver ringraziato ancora una volta Enigma - col quale ovviamente resterò in contatto e inviterò ad ogni compleanno del bimbo o della bimba che avremo tra poco - per la sua disponibilità e aver lasciato che andasse per la sua nuova strada nel mondo, ho iniziato a sentire un certo languorino. Così ho inaugurato anche la cucina nuova.
    Ho scoperto di avere la stessa passione della zia per la cucina, e tra l'altro mi rilasso anche qui. Perciò credo che ci passerò moltissimo tempo...
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    Non molto tempo dopo essere andata a letto con Enigma, ho iniziato a soffrire per la nausea. Così, ovviamente, ho scoperto di essere incinta.
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    Ovviamente sono andata in ospedale per essere sicura di essere incinta, e di non avere preso per sbaglio un virus influenzale! E così, il primo bimbo è in viaggio. Non vedo l'ora di vederlo.
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    Tutto è cominciato con un meloncino a malapena visibile sotto la maglia,
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    che alla fine si è trasformato in un cocomero gigante, segno che la gravidanza è oramai agli sgoccioli.
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    Prima che scadesse il termine, il lavandino in bagno ha deciso di rompersi. Che sfiga! E non posso nemmeno chiamare l'idraulico...maledizione! comunque, sono riuscita a sistemarlo giusto in tempo.
    Screenshot-229_zpsb719a6ee
    Non ho fatto quasi in tempo ad entrare nella sala relax e dipingere qualcosa. All'improvviso il bambino ha deciso che quello era il momento giusto per nascere.
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    Ci sono volute diverse ore e tantissima pazienza e forza di volontà da parte mia, ma alla fine il piccolo Harry è venuto alla luce.

    E con Harry in braccio, per ora vi saluto e vi do appuntamento alla prossima settimana!

    Edited by Nike8437 - 14/6/2013, 11:19
     
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